17-03-21 

 

 

 

LA CAREZZA DELLA MEMORIA, de Carlo Verdone

 

 

 

 

NOTA DE LEITURA

 

Carlo Verdone é um artista italiano querido de praticamente todos os seus conterrâneos que se multiplicou em actividades ligadas ao teatro e cinema: foi actor, realizador e produtor de cinema, fez documentários, curtas metragens e vídeo clips para televisão, fez rádio, teatro e até ópera.  

 

Não deixa os seus créditos por mãos alheias  e por isso tem escrito vários livros autobiográficos, enquanto mantém páginas na Internet (carloverdone.com) e no Instagram.

 

Este livro (La carezza della memoria) começou a escrevê-lo no confinamento de Março de 2020 e lê-se com muita facilidade e agrado. Não é muito sistemático, mas não perde por isso.

 

Vi com surpresa que já perfez os 70 anos, na verdade pensava que era mais novo.

  

 

                                         LIBEREMENTI

 

16 FEBBRAIO 2021

ESCE OGGI “LA CAREZZA DELLA MEMORIA” IL NUOVO LIBRO DI CARLO VERDONE

 

Arriva oggi in libreria, e negli store digitali, La carezza della memoria, il nuovo libro di Carlo Verdone, edito da Bompiani.

La famiglia, gli affetti, le passioni, gli amici, la gente strana che s’incontra per caso: un grande autore e regista condivide momenti del suo mondo e della sua memoria affidandoli alla parola scritta. Un memoriale cordiale e affettuoso, arguto e melanconico.

Fotografie. Nascoste dentro cassetti, infilate nelle pagine di vecchi libri, ammucchiate alla rinfusa in uno scatolone. La memoria è una scatola. Aprirla, guardare, ricordare, raccontare sono atti naturalmente concatenati in questa raccolta di storie e racconti di Carlo Verdone. L’attore e regista aveva già lavorato sulla memoria ne La casa sopra i portici, pubblicato da Bompiani nel 2012, ritornando nelle stanze della casa di famiglia e ascoltando le vicende evocate da quel luogo. Nel suo nuovo libro è il disordine delle immagini in cui si imbatte, immagini dal passato, ad accendere la narrazione. Ogni racconto è un momento di vita vissuta rivisitato dopo tanto tempo: dal legame col padre ai momenti preziosi condivisi con i figli, dai primi viaggi alla scoperta del mondo alle trasferte di lavoro, dalle amicizie romane a un delicato amore di gioventù. Ovunque, sempre, il gusto per l’osservazione della commedia umana, l’attenzione agli altri – come sono, come parlano, come si muovono – che nutre la creazione dei personaggi cinematografici, e uno sguardo acuto, partecipe, a tratti impietoso a tratti melanconico su Roma, sulla sua gente, sul mondo. Leggendo queste pagine si ride, si sorride, ci si commuove, si riflette; si torna indietro nel tempo, si viaggia su treni lentissimi con compagni di viaggio sorprendenti, si incontrano celebrità e persone comuni, ugualmente illuminate dallo sguardo di un artista e di un uomo da sempre attento, per indole, vocazione e professione, all’altro da sé.

Il vagone era quasi vuoto, la condizione ideale per affrontare un viaggio lunghissimo, di sette ore e per riflettere sulle mie effettive ambizioni. Avrei percorso la tratta tirrenica passando per Civitavecchia, Grosseto, Livorno, Genova, poi Alessandria, e infine Torino. La sera prima, papà mi aveva raccomandato di osservare bene il paesaggio tra Grosseto e Livorno, che era stato più volte il soggetto di alcuni grandi macchiaioli come Fattori, Abbati e Borrani. Sarebbe stato un buon diversivo, la ragione per concentrarmi su qualcosa di piacevole, ma disgraziatamente alla stazione di Civitavecchia salì un gruppo di parà della Folgore. Erano una trentina. Riempirono tutto il vagone e fecero un casino pazzesco. Altro che contemplazione del paesaggio… fu tutto un susseguirsi di urla, scherzi, inni alla fica, canti militari, birre, gazzose e panini con la mortadella. Me li sorbii fino a Pisa, dove finalmente scesero, lasciando il vagone invaso dal fumo delle centinaia di sigarette che avevano consumato. Grazie a Dio (è il caso di dirlo) l’atmosfera cambiò, perché salirono una decina di suore Carmelitane che con compostezza presero posto sui sedili. Dal baccano si era passati al silenzio mistico. 

 

CARLO VERDONE

Nato a Roma nel 1950, è attore, regista, sceneggiatore. Figlio del celebre storico del cinema Mario Verdone, Carlo consegue, nel 1974, il diploma di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, sotto la direzione di Roberto Rossellini. Dopo alcune esperienze teatrali avviene l’incontro decisivo per la sua carriera: quello con Sergio Leone, dal quale scaturiscono Un sacco bello Bianco, rosso e Verdone. Da quel momento i suoi successi cinematografici, spesso in bilico tra comicità e intimismo, non sono mai finiti: BorotalcoIn viaggio con papàIo e mia sorella, Compagni di scuolaMaledetto il giorno che t’ho incontratoAl lupo al lupoPerdiamoci di vistaViaggi di nozzeL’amore è eterno finché duraManuale d’amoreIl mio miglior nemicoIo loro e LaraPosti in piedi in paradisoSotto una buona stellaL’abbiamo fatta grossaBenedetta follia, fino all’ultimo Si vive una volta sola.

 

O Autor escreve sobre o livro:

 

«L’ho scritto in 10 mesi – racconta – ha visto le prime pagine durante il lockdown del marzo scorso, per esser completato poco prima di Natale. Tutto ha preso l’avvio da un grosso scatolone sigillato dal mio compianto segretario Ivo Di Persio nel 2013, sul quale aveva scritto “foto, lettere e documenti da riordinare”. Nella solitudine di una giornata di clausura per la pandemia ho deciso di aprire quel grosso cartone. Ricordo la pesantezza e la difficoltà che avevo nel muovermi a causa delle mie anche senza cartilagini, tant’ è che prima di appoggiarlo mi sono bloccato per il dolore e lo scatolone è caduto rompendosi. Davanti a me foto vecchie, recenti, a colori, in bianco e nero, polaroid, lettere, piccoli oggetti, disegni, agende. Seduto su una sedia osservavo tutta quella roba sparpagliata in terra. Ma ogni oggetto, ogni foto, ogni elemento aveva una storia da raccontare, un momento della mia vita che avevo in parte rimosso. E così proprio quel giorno decisi che il libro sarebbe stato il ritornare nel ricordo di quello che vedevo sparso in terra. Pensavo di aver già raccontato molto nei due libri precedenti, ma c’era ancora qualcosa da offrire ai lettori. E così il giorno stesso ho iniziato a scrivere il primo capitolo. Avevo trovato la spinta per iniziare a ripercorrere tempi lontani, momenti attuali, storie sentimentali, episodi esilaranti, incontri dolenti, vicende piene di stupore e poesia che meritavano di esser fermati prima che l’oblio li cancellasse dalla mia mente. Mi sono emozionato a scriverlo perché entravo nel labirinto della memoria. Spero che qualche pagina possa farvi compagnia come una carezza. Ho raccontato di me. Ma qualche emozione forse riguarderà anche voi, ne sono certo».

 

Un racconto molto personale, cinema e film sono volutamente esclusi.

 

«Non ho voluto toccare nei vari racconti il cinema e i miei film. Non sarebbe stato un libro originale e avrebbe dato alla fine l’idea di una autocelebrazione. Cosa che volevo assolutamente evitare. Si raccontano episodi molto privati con gran coraggio. Ci sono ricordi legati al teatro che iniziai nel 1977 e terminai nel 1981. Ci sono persone normali con una storia profonda da raccontare. Ora comica, ora assurda, ora dolente. C’è la vita normale di tutti i giorni in un arco temporale molto vasto. Io sono coprotagonista insieme alle persone che racconto. Non sono il protagonista assoluto. E protagoniste in alcuni capitoli sono città quali Roma, Napoli, Siena, Gorizia e Torino. Città in cui è avvenuto qualcosa degno di esser raccontato. La forza di questo libro, credo, dovrebbe essere l’assoluta sincerità e la mia vera anima alla ricerca dello stupore nelle persone belle, profonde e nei cialtroni. Giudicherete voi il libro da quello che vi lascerà. Ma sarà difficile che qualcosa non vi tocchi. Almeno lo spero».

 

 

 

Do Instagram - 2021

 

Cari amici, dopo nove anni dalla pubblicazione de "La Casa Sopra i Portici", il 16 Febbraio esce il mio nuovo libro. Il titolo sarà " LA CAREZZA DELLA MEMORIA", edito da Bompiani. Il libro, scritto in 10 mesi, ha visto le prime pagine durante il lockdown del Marzo 2020, per esser completato nel Dicembre dello stesso anno.

Tutto ha preso l'avvio da un grosso scatolone sigillato dal mio compianto segretario Ivo Di Persio nel 2013, sul quale aveva scritto " foto, lettere e documenti da riordinare". Nella solitudine di una giornata di clausura per la pandemia ho deciso di aprire quel grosso cartone. Ricordo la pesantezza e la difficoltà che avevo nel muovermi a causa delle mie anche senza cartilagini, tant' è che prima di appoggiarlo mi sono bloccato per il dolore e lo scatolone è caduto rompendosi.
Davanti a me foto vecchie, recenti, a colori, in bianco e nero, polaroid, lettere, piccoli oggetti, disegni, agende. Seduto su una sedia osservavo tutta quella roba sparpagliata in terra. Ma ogni oggetto, ogni foto, ogni elemento aveva una storia da raccontare, un momento della mia vita che avevo in parte rimosso. E così proprio quel giorno decisi che il libro sarebbe stato il ritornare nel ricordo di quello che vedevo sparso in terra. Pensavo di aver già raccontato molto nei due libri precedenti, ma c'era ancora qualcosa da offrire ai lettori. E così il giorno stesso ho iniziato a scrivere il primo capitolo. Avevo trovato la spinta per iniziare a ripercorrere tempi lontani, momenti attuali, storie sentimentali, episodi esilaranti, incontri dolenti, vicende piene di stupore e poesia che meritavano di esser fermati prima che l'oblio li cancellasse dalla mia mente.

Mi sono emozionato a scriverlo perché entravo nel labirinto della memoria. Spero che qualche pagina possa farvi compagnia come una carezza.
Ho raccontato di me. Ma qualche emozione forse riguarderà anche voi, ne sono certo.

Grazie per la pazienza di aver letto questo lungo post.
Un abbraccio a tutti voi.

Carlo Verdone