10-12-2019

 

 

Andata e ritorno, de Gabriel Garko

 

 

 

NOTA DE LEITURA

 

Gabriel Garko é o  nome de arte de Dario Gabriel Oliviero actor nascido em Turim em 12 de Julho de 1972. O livro pretende ser uma autobiografia, mas esconde mais do que revela. O título quer significar que o Autor caminhou para a popularidade e quer regressar agora à sua verdadeira autenticidade. Mas não concretiza bem este regresso.

Em 1986, num concurso, foi considerado o rapaz mais bonito de Itália. Fez depois o serviço militar como voluntário  na Arma dos Carabinieri,  facto de que se orgulha.

A sua orientação sexual afigura-se algo duvidosa e vive sozinho na localidade de Zagarolo, perto de Roma. As crónicas dão-lhe relações sentimentais com Eva GrimaldiSerena AutieriManuela ArcuriCosima Coppola e Adua Del Vesco

Aprendeu línguas (inglês  e francês) só quando delas precisou para representar.

O livro lê-se com facilidade, mas não satisfaz a curiosidade do leitor. A Wikipedia italiana é bem mais completa.

 SpettacoloMusicaSport

 

di Francesca Monti

Gabriel, in “Andata e ritorno” racconti l’andata verso la popolarità e il ritorno all’essenza, a te stesso. Com’è nata l’idea di scrivere questo libro?

“La mia vita è stata piena di viaggi, con l’aereo puoi andare ovunque, lontano da casa, ma per quanto distante se non ti senti te stesso non cambia nulla. La nascita di “Andata e ritorno” deriva da un susseguirsi di eventi. Ho fatto tanta analisi, ho letto diversi libri, poi c’è stata quella spaccatura legata all’incidente e ho capito che avevo voglia di raccontarmi. E’ stato bello, divertente, difficile, complicato scrivere questo libro, è stato anche un mangiarmi dentro, nel senso che ho lasciato riaffiorare ricordi che avevo dimenticato”.

Qual è stato il capitolo piu’ difficile da affrontare?

“Ci sono capitoli che non riesco piu’ a leggere come In memoria di Bacco, dedicato al mio cane, oppure quello dell’incidente avvenuto a Sanremo, ma anche certi passaggi difficili della mia vita”.

Se potessi tornare indietro c’è qualcosa che non rifaresti?

“Oggi ho 47 anni e se dovessi rifare alcune cose che ho fatto a 19 anni le affronterei sicuramente in maniera diversa, con un’altra mentalità”.

Sappiamo che sei un appassionato di mitologia, com’è nata questa passione?

“I miei cani si chiamano Bacco, Afrodite, Ares, proprio perchè sono un appassionato di mitologia. Sono un grande sognatore e mi è sempre piaciuta questa idea dell’Olimpo perchè fa parte del divismo. Ci sono tante mie passioni di cui non ho mai parlato, ad esempio l’arte, la scultura, l’arredamento di interni”.

Nel libro emerge questa voglia di tornare alla normalità. Cosa ti ha tolto la popolarità?

“Ho voluto fortemente chiamare questo libro “Andata e ritorno” proprio perchè racconto l’andata verso il successo e un ritorno verso me stesso, soprattutto per quanto riguarda la vita privata. Essendo un personaggio famoso mi sono privato di tante cose a livello personale. Sicuramente i lettori scopriranno anche il mio lato piu’ umano, fino ad ora era emerso solo quello del “supereroe”, che non può mai sbagliare. Ho voluto rompere questa immagine, va benissimo la parte del divo, ma io voglio tornare ad essere me stesso”.

Nel libro vengono citate diverse città, da Roma a Parigi. Qual è il viaggio piu’ bello che hai fatto finora e quello che vorresti fare?

“Non sono mai stato in Oriente e ci vorrei andare. La bellezza dei viaggi viene determinata non dal posto ma dalle persone con cui ci vai. Se visiti una città bellissima con la compagnia sbagliata avrai un ricordo non positivo. Porto nel cuore tanti viaggi, forse il posto in cui vorrei tornare è Disneyworld, in Florida, perchè è un mondo a parte. Come racconto anche nel libro mi piacciono i cartoni animati e li guardo ancora adesso e andare in quel posto magico è stato come uscire dal quotidiano”.

Hai interpretato tante serie di successo, c’è un personaggio a cui sei piu’ legato?

“Ce ne sono diversi, quando inizi un film o una serie tv sembra che il personaggio che vai a interpretare sia quello piu’ bello in quanto diventa una sfida nuova. Se devo dirne uno mi sono divertito tanto a impersonare Rodolfo Valentino, sia perchè c’era un set splendido sia perchè ho dovuto imparare a ballare”.

Ti vedremo prossimamente in qualche film o serie tv?

“Sono tre anni che manco dalla tv e dal cinema, ora mi concentro sulla presentazione del libro. Poi vediamo cosa succederà”.

 

 

TRENITALIA

Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano


 


Gabriel Garko, andata e ritorno


L’attore torinese si racconta in un’autobiografia (di successi)


di Gaspare Baglio


Divo incontrastato di fiction sbanca Auditel come L’onore e il rispettoIl peccato e la vergognaRodolfo Valentino - La leggenda e Il bello delle donne…alcuni anni dopo, annovera anche ruoli sul grande schermo in Le fate ignoranti di Ferzan OzpetekCallas Forever di Franco ZeffirelliSenso 45 di Tinto BrassUna moglie bellissima di Leonardo Pieraccioni e Incompresa di Asia Argento. Quando si pensa all’attore che fa palpitare il cuore nazional popolare (non solo) formato tv, si pensa subito a lui: Gabriel Garko. Una vita di successo, una parabola incredibile. È partito dalla sua Torino per diventare una star del piccolo schermo, così amato da essere stato scelto da Carlo Conti per affiancarlo sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo nel 2016. Tanti consensi possono, però, creare uno scollamento dalla realtà ed è per questo che l’interprete piemontese ha deciso di darsi alla macchia. Ora, dopo tre anni lontano dalle scene, è tornato con il libro Andata e ritorno (La Nave di Teseo, pp. 176 € 15), un titolo dal sapore di viaggio che desta curiosità.

Andata e ritorno da cosa?
È una metafora: un’andata verso il successo e un ritorno verso me stesso. La popolarità, a volte, ci allontana da noi stessi.

In che senso? Da cosa ti sei allontanato?
Quando si interpretano tanti ruoli si è tentati di seguire i personaggi, l’immagine con cui si viene identificati dal pubblico. Quando me ne sono reso conto, ho deciso di vivere meglio la mia vita. Da fuori la gente pensa che lo showbiz sia tutto meraviglioso, ma sai quante volte, dopo un’ospitata, mi sono trovato da solo a fissare il muro di una camera d’albergo perché non potevo uscire? Da una parte è frustrante, dall’altra è lo scotto da pagare. Ho cercato e trovato la popolarità ma, anche se può sembrare un controsenso, a volte si ha bisogno di staccare.

Hai dovuto fare parecchie rinunce per il successo?
Be’, un po’ sì (ride, ndr). Ma le rifarei tutte.

La prima che ti viene in mente?
Non aver mai fatto una gita scolastica. Già da studente pensavo di fare questo lavoro e, quando i miei compagni andavano in altre città, scappavo a Roma per cercare la mia occasione.

Quant’è importante il viaggio?
Ho visto quasi tutto il mondo, ma ho scoperto che il viaggio più lungo è quello che sto facendo dentro di me. Come penso dovrebbe succedere a ognuno di noi. Mi sono trovato a cercare un confronto con me stesso e ad andare in analisi. È sbagliato pensare che chi lo fa ha dei problemi, perché quelli li abbiamo tutti. La prima difficoltà è proprio il non volersi affrontare.

Cioè?
Ammettere i propri difetti è la cosa più difficile. Svela il nostro lato nascosto, che subisce chi ci sta vicino.

Il prossimo viaggio?
Visto che si avvicinano le Feste, vorrei andare a Rovaniemi, in Finlandia, dove c’è la città di Babbo Natale. Lo farei per esaudire il sogno di quando ero piccolo.

Manchi da tre anni dalla luce dei riflettori. Tornerai?
Dipende dalle proposte che mi verranno fatte o da quello che metterò in moto. Sicuramente tornerò, ma non so ancora in quale veste.

NOTE 40 del 5 dicembre 2019